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Raina Kabaivanska, 50 anni di carriera celebrati al «Verdi»

 

II soprano Raina Kabaivanska al «Verdi»
(foto Giulia Zuccheri)

TRIESTE II Leone di Trieste si dimostra maestro anche nell'attingere alia musica. In un Teatro Verdi tirato a lucido, ha festeggiato il suo 175.0 compleanno offrendo al «parterre de roi» un gala sinfonico, convocando la Filarmonica del Teatro, il maestro Thomas Sanderling e due notissimi personaggi del-la ribalta, il soprano Raina Kabaivanska e il pianista Ivo Pogorelich. La replica dell'ap-puntamento, awiato da un minuto di raccoglimento alia memoria di Rostropovich, e awenuto nel tardo pomeriggio di ieri e ha registrato, nonostante la giornata festiva e il luna park del circon-dario, il «tutto esaurito».
Un «lever de rideau» di lusso, la Sinfonia dalla «Luisa Miller», ha da-to il via al programma, tanto per mettere in luce il gesto coinvolgente del maestro Sanderling e la puntuale rispo-sta della Filarmonica. Ma l'affluenza era dovuta in gran parte al desiderio di gustare ancora l'arte della Kabaivanska, la cantante prediletta dai grandi direttori d'orchestra e dal pubblico di tutti i teatri, che celebra i suoi cinquant'anni di carriera. II bel portamento, le innate eleganza e distinzione, unite alia raffinatissima arte vocale hanno avuto partita vinta. II tempo passa ma la Kabaivanska non denuncia 1'usura della fibra vocale e sa compensare con una dizione perfetta, con incantevole flessuosita d'espressione, qualche oscillazione nel tessuto centrale. Con tragicita d'accenti ha assolto all'arie pucciniana, «Che tua madre dovra prenderti in braccio» dalla Butterfly e al monologo di Manon Lescaut, risultando piu pre emozionan-te quale Adriana Lecouvreur e quale Anna nella canzone «Vilia».
Invocazioni alia ribalta e ovazioni a non finire.
Applausi fitti anche per il ritorno di Ivo Pogorelich, teso a esasperare, personalizzandolo, anche l'inflazionato Concerto in do minore di Rachmaninov. II pianista belgradese vuol restare un «caso» nella storia dell'interpretazione, e, anziche mettersi al servizio della musica, contrappone voluta-mente una eccessiva liberta sfruttando le tuttora eccezionali capacita tecniche.
Con particolari inediti, spesso curiosi, sempre awincenti.

Claudio Gherbitz
Il PICCOLO, Lunedi 30 Aprile 2007